domenica 23 gennaio 2011

Caution: splatter/gore


Soltanto perchè si abbia vaga idea della chiave d'interpretazione del famoso abisso di cui ho accennato in più d'un post: questo oscuro precipizio senza fondo equivale a sentirsi soffocare dal desiderio che enormi uccelli rapaci mi strappino via il il cuore con i loro artigli acuminati e, mentre ancora si sente il loro gracchiare rabbioso, mi becchino via gli occhi strappandoli dalle orbite, portandoseli via in un turbine di piume scure, lasciandomi al suolo ancora inspiegabilmente cosciente, senza poter gridare, solo a desiderare che la vita mi venga strappata via nel modo più rapido possibile.
Mi scusi il sig. Hitchcock per la reinterpretazione spontanea.

martedì 4 gennaio 2011

Voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida


Sì, che è un periodo un po' così, in cui mi aggrappo alla superficialità dal momento che tuttoilresto è grigio fumo sfocato, metto a fuoco solo quel micromondo in cui ci sono io seduta e la gatta accoccolata sulle mie ginocchia col muso nascosto nell'incavo del mio gomito, metto a fuoco solo il suo respiro piccolo e io divento per qualche momento lei, non io, non una persona, soltanto un gatto morbido addormentato al caldo
mi chiedo che cosa sogna quando dorme, lei, forse niente, o forse quando era con i suoi fratellini al caldo della sua mamma, non lo so e non lo posso sapere ma credo di sentirlo un po'...

E voler sfuggire così da sè sarà forse ritenuto un troppo facile espediente, d'altronde lo diceva anche oscarwilde (povero caro, gli fischieranno tanto le orecchie lì dov'è adesso, con tutti gli adolescenti che lo citano a sproposito) che i piaceri semplici sono l'ultimo rifugio della gente complicata, ma io ci provo a convivere con quello che sono, però arrivo troppo di frequente a quel punto in cui ci siamo io e la vita comune e ci guardiamo attraverso uno specchio e io non riesco a fare altro che prendere a cazzotti il mio riflesso... che tanto il male che avverto è sempre minore di quel brivido gelato di quando mi sento abbandonata, ma tanto sono anni che ci convivo e per la verità non sono mai realmente abbandonata, è solo quella brutta e dolorosa sensazione come di spilli gelidi, di sentirsi soli con un mondo di persone intorno, e sentirsi sempre più soli tanto più si ha vicino qualcuno, che è poi l'unica cosa che tutti abbiamo in comune, la solitudine e il dolore che fa, possiamo nasconderlofingereaccettarlo ma è una verità innegabile che tutti sappiano cos'è la solitudine ergo che tutti l'abbiano provata

Per il resto bah, non ho voglia, non ho voglia, non ho voglia, di niente, di tutto, odio non dormire la notte perchè sono in lacrime e mi odio perchè non riesco a non piangere e mi piacerebbe ridurre la mia vita a un solo infinito momento in cui ci siamo solo io e la gatta che dorme, io e la gatta che dorme e nient'altro, solo così per un eterno infinito meraviglioso momento

(PS: grazie a tutti per gli auguri, ricambio ma non ho voglia di andare in giro per blog a fare gli stessi noiosi auguri, alle persone a cui tenevo fare qualche augurio in particolare l'ho già fatto o lo farò in privato.)