domenica 19 settembre 2010

Fatum


Per ogni volta che mi sono chiesta in che imprevedibile modo cambierebbe la mia vita se chi mi circonda avesse solo la minima idea del famoso abisso (vedi post precedente) che nascondo nell'anima, c'è stata una volta in cui ho scosso la testa, sconsolata nella consapevolezza che se anche la verità fosse scritta a caratteri incandescenti sulla mia fronte, a certi individui resterebbe ugualmente incomprensibile come lingua straniera.



Sibilla

lunedì 13 settembre 2010

Ringhiare


È  cosa risaputa che guardare nell'abisso implichi un feedback di ritorno, e l'impulso magnetico che dal fondo ci attira è a tratti irresistibile, caramelle per un bambino, divieti per chi ha deciso di essere un ribelle
l'Abisso ha una voce che non si può ignorare, bisogna imparare a conviverci, a spingersi quanto più possibile sul ciglio del precipizio per ascoltarla ma poi farsi da parte quando si sfiora il punto del non ritorno
ci agghindiamo, spendiamo la vita in superficialità, e ridiamo e facciamo carezze e siamo altruisti ma alla fine, in fondo, troppo in fondo, dove arrivano solo i palombari, bisogna avere acciaio nel cervello per sopportare il richiamo delle sirene dell'abisso.
Hanno iniziato a cantare sette anni fa per me e ora soltanto le avverto ricominciare più insistenti dopo aver negato la loro esistenza per tutto questo tempo, le avverto e cerco di affrontare e combattere questo canto, ma una sirena è una sirena è una sirena è una sirena e non sono ulisse perchè non ho Itaca alcuna, soltanto pezzi di un puzzle che non riesco a comporre, incompleto fino alla nausea
Ma l'Abisso non smette di chiamare e sarebbe forse più facile lasciarsi cullare fra le sue onde buie,  quando all'improvviso il dubbio amletico si staglia dietro le palpebre come monito e ci si scotta come col ghiaccio facendo tre passi indietro inorriditi da sé
Ma noi siamo quello che siamo e rifiutare un richiamo è il nostro istinto sottomesso alla ragione, siamo noi sottomessi a una sovrastruttura sociale che forse neanche Kant e i suoi amici
E quindi per la cronaca, ognuno ha i suoi punti deboli e i suoi richiami e le sue fissazioni che è giusto assecondare, per cui a chi non se ne rende conto ed ha soltanto un Ego tanto spropositato quanto inutile và tutto il mio dolcissimo e appassionato vàaldiavolo ma adesso, non domani.




[Avviso ai naviganti: la grammatica l'ha portata via la mia rabbia frustrata, pace e bene e.]