sabato 18 giugno 2011

Karma

Io non canto mai vittoria. Neanche quando ormai stringo fra le mani il premio: forse per carattere, per esperienze trascorse, vivo costantemente in attesa della risacca che mi porti via tutto quello che mi sembra di "avere"... questo mi fa sembrare, ad occhi estranei, una persona incontentabile. Ovviamente così non è.
Il punto è che, per le cose a cui tengo tanto, desidero accertarmi che continuino, prima di abbandonarmi alla gioia col rischio di perdere tutto per distrazione. Ma la gratitudine, quella, è immediata. E silenziosa, nascosta. Privata.
Non c'è qualcosa in cui io creda ciecamente, i dogmi mi lasciano interdetta, non mi piacciono le teorie che non posso modellare sul mio pensiero. Ma in certi casi incomincio a pensare che nonostante tutto, una legge cosmica forse esiste. Ed è la cosa migliore a cui si possa credere, per vivere.


Lavori duro per mesi, fai sforzi e regali sudore e lacrime per qualcuno che non sei tu. Solo per fare la cosa giusta, l'unica cosa che riesci a fare. E lo sai che nonostante i tuoi sforzi siano poco apprezzati, alla fine avranno un senso. Così insisti, perseveri. Ci metti l'anima. Fino all'ultimo secondo, nonostante ormai, stremato, le forze che ti restano siano pari a una minuscola goccia. Ti svegli al mattino e sai che userai quella goccia per fare tutto quello che puoi: lotterai per questo. Se riuscirai o meno sarà un problema da affrontare in seguito: tu devi provare... perchè è l'unica cosa giusta. Perchè è tutto ciò che puoi fare, non esiste altro, anche se non ti aspetti di riuscire. Speranze non ne hai, ma provi lo stesso... perchè devi. C'è qualcosa dentro che non ti dà pace e te lo grida, tenendoti sveglio la notte. Una missione suicida, ma devi, devi, devi. Ne và della tua stessa essenza.
E così, quando ormai ti sei accasciato sconfitto in un angolo, senza speranze e convinto che tutto ciò che puoi fare è prenderti un attimo breve per il dolore prima di ricominciare con la routine, dopo aver sprecato dei mesi e delle parti di cuore... le cose girano. Tutta la stanchezza, il dolore, la sofferenza, si tramutano in una stanza con le finestre aperte, da cui entra un sole che inonda ogni angolo rendendolo dorato. Una fase finisce, una nuova, migliore, comincia. Qualcosa è cambiato, qualcosa è rimasto e rimarrà.
Però adesso lo sai. Che c'è qualcosa.
E tutto ha più senso.

Yin YangIo, Ichi e Ni vi salutiamo dal divano. Holly non è con noi, ma in cortile quando salta sulle mie ginocchia come al solito, le racconto delle sue figlie che ora sto crescendo io in una casa, al caldo, senza auto e rischi. Il dubbio che lei provi nostalgia mi resta, ma poi sento che sto facendo la cosa giusta, e lei mi fa le fusa. Anche le sue cuccioline, che ho fatto nascere insieme alla loro mamma.
C'è qualcosa di giusto in questo e io sono felice che, finalmente, la ruota sia girata. Se vi chiedevate il perchè di questa lunga assenza, beh, eccolo... gli ultimi ingranaggi della ruota sono terribilmente pesanti e difficili da far girare. Però, sappiate che si può fare. Coraggio.