giovedì 21 gennaio 2010

03:36 Wednesday Night

10:15 On a Saturday Night
And the tap drips
Under the strip light
And I'm sitting
In the kitchen sink

Mercoledì, 03:36 aemme, quando la notte sta cedendo il passo all’alba e la città è un cimitero, solo Morfeo a sorvegliare col suo manto di stelle le finestre chiuse e il silenzio ovattato, opprimente, dell’umido limbo di vicoli e lampioni. Il respiro si fa cauto nell’aria greve, seguito da un brivido sospettoso, col timore che il minimo soffio possa risvegliare i mostri sopiti nelle ombre che ormai dominano. Le orecchie pulsano al silenzio che stride e rimbalza, sembra d’esser diventati sordi tutto d’un tratto, è come nascere all’improvviso in un mondo asfissiante senza vibrazioni, senza divenire: un eterno momento che non è passato né futuro, un oltretempo che vive solo negli occhi di chi lo guarda, immobilizzato, immerso nell’aria stagnante.
“I compagni di Morfeo”, potrebbero chiamarci, ma la verità è che siamo degli esclusi: vivere questo limbo è come restare a terra mentre la nave di tutto l’universo salpa, lasciandoci in quei luoghi che ci sembrano familiari, e sono invece solo gusci vuoti, carcasse di vita trascorsa e volata via, cimiteri senza corpi che attendono un nuovo ansito di vita da spegnere… L’aria umida si insinua indisturbata fra i miei capelli, e mi accorgo che sto fissando una feritoia da cui filtra una luce incandescente, vita che si espande flebile attraverso tende e veneziane calate. Potrebbe essere lontana una vita o soltanto pochi passi, non saprei dirlo in quest’assenza di dimensione, ma la sua presenza mi conforta in qualche strano modo anche da laggiù, ed è un po’ come se quella vita filtrasse, a distanza, anche dentro me. Avrei voglia di mettere la giacca, infilare le scarpe, e camminare al centro della strada, contare i passi e i battiti del cuore prima di arrivare ai luoghi che mi sono di giorno così familiari, avrei voglia di camminare su questo ponte di aria e buio per raggiungere quella finestra e, in silenzio, bussare con le dita.
Potrei scoprire una distrazione, soltanto una luce senza proprietari, o potrei forse trovare un compagno di insonnia, ma che importanza ha? Non c’è vento questa notte e tutte le luci prima o poi si spengono... qualcuno in casa, riemerso dai più reconditi anfratti della notte, si è svegliato, e col rumore io mi scuoto via dai miei pensieri così come dalle piccole gocce di nebbia che si sono accomodate fra i miei capelli.
Sono le 04:04, è l’alba ormai…

And the tap drips
drip drip drip drip...

Buonanotte, Noctambula.

[in sottofondo, una a scelta fra le ultime sei track di Boys Don't Cry dei Cure]

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